Ricordi e bugie by Jim Carrey & Dana Vachon

autore:Jim Carrey & Dana Vachon [Carrey, Jim & Vachon, Dana]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo +
pubblicato: 2021-02-16T23:00:00+00:00

In seguito si sarebbe ricordata che la casa era troppo in ordine. Il bagno era immacolato e senza indizi, niente dentifricio sul lavandino, asciugamani puliti sul porta asciugamani. E le lenzuola del letto, che di solito venivano cambiate solo il mercoledì, erano fresche di bucato e stirate. Le domestiche di fine settimana? Mai. Poi, in corridoio, vide un granello scintillante sul tappeto. Si chinò, lo raccolse: un’unghia di acrilico ricoperta di glitter, un artiglio minuscolo, rosa zucchero filato.

In parte piena di speranza, in parte di terrore, andò nell’ufficio accanto alla cucina, chiudendosi la porta a chiave dietro di sé. Si sedette alla scrivania. Vide l’icona del software dei Sistemi di Sicurezza Brentwood Home, cliccò sopra. Dentro c’erano cartellette con dentro le riprese video dei giorni scorsi. Mandò avanti veloce quelle del cancello di Hummingbird Road.

Ore e ore di filmati.

Poi apparve sgranata la sagoma di una donna.

Pausa. Zoom.

Vide che era la bambola per fare sesso che lei stessa aveva scelto, Helena San Vicente.

Il cancello si spalancò.

Guardò la giovane controfigura della Monroe che entrava.

Passò alla telecamera dell’ingresso.

Vide Carrey che la prendeva, il loro incontro vigoroso, loro che scomparivano nella suite principale. Accelerò ore di riprese, poi rallentò mentre le telecamere che davano sulla strada venivano inondate dalle luci dell’ambulanza. Paramedici si precipitavano dentro casa. Un tempo morto di qualche minuto. Poi veniva fuori Helena, il corpo che si dimenava sulla barella mentre la trasportavano dentro l’ambulanza, carne molle che emanava luce verde nella telecamera con visione notturna.

Ma l’appuntamento clandestino non sorprese Georgie, e non fu tanto la vista di una ragazza su una barella a farla inorridire. Fu la velocità e la facilità con cui una vita poteva essere consumata qui, la caustica presa di coscienza che lei stessa aveva già intrapreso quel processo. Che i suoi sogni non si sarebbero avverati in questo posto.

Entrò in soggiorno per vedere Jim di persona.

Lui le fece il suo classico ghigno geniale, ma gli occhi gonfi lo tradivano. Poi tornò a rifugiarsi nell’hot-fudge sundae e nella visione pomeridiana, un documentario su History Channel, I misteri di Atlantide. Il narratore descriveva una serie di sfere di cristallo ultrapotenti che si pensava avessero permesso agli antichi abitanti di Atlantide di accedere a un’energia quasi illimitata e anche, cosa più affascinante, a poteri soprannaturali. Un gruppo di esploratori era convinto che irregolari letture elettromagnetiche suggerissero che queste sfere del potere si trovavano in un canale al largo dell’isola di Santorini, ma non potevano permettersi i sottomarini tecnologicamente evoluti necessari per recuperarle. Nel guardare, Carrey si chiese: Tutta la sua passata celebrità era stata solo una preparazione a un più grande ruolo spirituale-storico? Il cosmo gli stava forse parlando attraverso il televisore? Regalandogli un nuovo destino che andava ben al di là della finzione?

Riempì un cucchiaio di gelato alla vaniglia, disegnò intorno una spirale di fudge, poi picchiettò il fondo di una bottiglia di maraschino, ma presto si spazientì e immerse il cucchiaio nel gozzo. Il dolce zucchero gli entrò in circolo, e lui riprese a farsi le sue domande.

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